Teorico e agitatore anarchico francese. Appartenente a una ricca famiglia, fu
dapprima portato dalla vocazione religiosa a entrare nel collegio gesuita delle
Missioni di Clermont-Ferrand, poi ad abbandonare il noviziato e a dedicarsi a
un'intensa attività politica nelle file del
Parti Ouvrier
(socialista) e, infine, ad aderire al movimento anarchico, di cui divenne una
delle figure di maggior rilievo internazionale. Subì vari arresti e
detenzioni e affiancò l'intensa attività di agitazione politica ad
un'altrettanta intensa attività teorica che lo portò a pubblicare
varie opere, tra cui spicca il saggio intitolato
Il dolore universale.
Filosofia libertaria (1895). Molto intensa fu l'attività di
propaganda politica svolta attraverso il "Journal du peuple", sulle cui pagine
condusse varie campagne in favore delle libertà civili e contro ogni
forma di ingiustizia e oppressione, intervenendo tra l'altro in favore del
capitano Dreyfus, l'ufficiale ebreo processato e condannato da un tribunale
militare sulla base di false prove. Inoltre intervenne in favore del
rivoluzionario spagnolo Francisco Ferrer, di Sacco e Vanzetti e di numerosi
altri. Nemico di ogni forma di dogmatismo, sia politico sia religioso, si
batté per le più ampie libertà e, convinto dell'importanza
dell'ambiente sulla formazione dell'individuo, si impegnò anche in
esperienze comunitarie ispirate alle idee oweniane. Dopo aver acquistato una
proprietà nella foresta di Rambouillet, vi fondò un asilo-convitto
che chiamò l'Alveare (
La Ruche), accogliendovi i bambini di ambo i
sessi ed educandoli sulla base di principi pedagogici libertari. Prima di essere
costretto al silenzio dall'occupazione nazista della Francia, incise su un disco
un appello ai giovani perché si opponessero alla guerra e al Fascismo
(St.-Etienne 1858 - Royan 1942).